martedì 18 settembre 2012

Life lesson #4: Cosa aspettarsi al lavoro

Siamo a buon punto, abbiamo una casa, abbiamo il NIN e un'Oyster. Ci serve un lavoro.
Trovare lavoro a Londra è molto semplice o molto complesso, non c'è una via di mezzo, nessun percorso intermedio, nessun menù medio.

Io ci ho messo nove giorni via internet a trovare lavoro, una ditta di consegne (di cui ho già parlato: Darwin Deli) e un colloquio al McDonald's.
Se il vostro inglese è sgrammaticato, evitate il Mc. Non gli importa dell'accento, ma pretendono (giustamente) una comprensione quasi perfetta, che se non vivi qui da mesi non potrai mai avere.
Ci sono tantissimi modi per trovare lavoro: internet, giornali, agenzie, annunci, passaparola, consegna dei curricula (come fare un buon curriculum in Inglese), Job Centre ecc ecc.
Personalmente sono andato in Agenzia, ma vi consiglio di provare personalmente se avete un buon inglese.
...ma che cazzo dico? Nessun italiano ha un buon inglese di partenza, ad eccezione di qualche eletto, ovvio.

Concludendo in breve...
In un posto di lavoro inglese si aspettano tu arrivi 10 minuti prima dell'inizio. Se arrivi cinque minuti prima sei in ritardo, per-non-si-sa-quale-logica se arrivi in orario verrai sgridato come il peggiore dei ladri di Chinatown.
La paga può essere settimanale, bisettimanale o mensile e, in pochi casi, si può scegliere con quale frequenza venir pagati.
La paga minima (dai 21 anni in su) è di 6.08 sterline lorde, che a seconda del vostro status sociale, se avete o meno il NIN, se siete europei od extraeuropei verranno detratte dal 14 al 23 % di tasse.
Verrete sfruttate, insultati, mortificati e pagati male, ma gli stipendi sono effettivamente più alti di quelli italiani, prendo quasi il doppio di un mio amico che fa l'agente immobiliare, e sono uno sciacquapiatti...
Perché vi dico, spassionatamente, venite su, fate un lavoro umile finché il vostro inglese non migliora e fate vedere quanto valete, la meritocrazia qui ancora esiste, non perdete tempo in Italia...

Qui sotto un po' di link utili:

2 commenti:

Io andrei anche all'estero, ma non ho molto coraggio, lo ammetto, e soprattutto non ho liquidi per partire. Le varie associazioni europee come Leonardo e SVE ti pagano le spese ma pretendono una conoscenza dell'inglese oltre lo scolastico, e hanno difficoltà a far partire gli italiani perchè quasi nessuno ci vuole, finiamo sempre col disdire all'ultimo o a rientrare prima del tempo, perchè ci manca casa. Siamo davvero un paese di mammoni e certi paesi non ci vogliono più vedere -.-'

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